giovedì 27 febbraio 2014

Riso con fagiolini e pollo

La cipolla rossa di Tropea è il nome dato a una varietà di cipolla coltivata tra le provincie di Vibo Valentia, Cosenza e lungo la fascia tirrenica. Sono i terreni di questa zona che la rendono particolarmente dolce.
Essa ha molti effetti benefici tra cui il potere antisclerotico che porta benefici al cuore e alle arterie e sembra, di conseguenza, svolgere un effetto preventivo nel rischio di infarto del miocardio. Una proprietà particolare è quella di essere un sedativo naturale, utile a conciliare il sonno.

Ingredienti per 5- 7 persone:
500 gr. di petto di pollo a tocchetti
500 gr. di riso integrale
250 gr. di fagiolini
una confezione di pomodori pelati o salsa di pomodoro
Un cucchiaio di curcuma in polvere o zafferano
mezzo cucchiaino di coriandolo in polvere
due cipolle rosse di Tropea
Uno spicchio di aglio vestito e schiacciato
Olio evo
Sale integrale marino q.b.
Peperoncino se gradito

Tagliate a fettine sottili o tritate le cipolle, mettetele in una padella capiente in ceramica o in alluminio. Aggiungete lo spicchio d'aglio che più avanti toglierete, la curcuma, il coriandolo  in polvere  e qualche cucchiaio d'acqua. Fate rosolare per qualche minuto, poi aggiungete il pollo a cubetti e continuate a rosolare la carne per qualche minuto, in modo che faccia una crosticina protettiva. Aggiungete i pelati e una tazza d’acqua. Lasciate insaporire per circa dieci minuti, unite i fagiolini tagliati a pezzettini, mescolate, fate saltare, coprite e abbassate la fiamma cuocendo fino a quando i fagiolini saranno teneri, circa dieci, quindici minuti.

Intanto lavate il riso integrale nell'acqua corrente, sgocciolatelo, mettetelo in pentola a pressione, chiudete il coperchio. Dal momento dell'inizio del fischio fate cuocere a fiamma bassa per dieci minuti, poi spegnete il fuoco, lasciate riposare due o tre minuti poi fate sfiatare la valvola (attenzione a non bruciarvi con il vapore) fino a quando la sicurezza rossa non sarà scesa del tutto.

Scolate e mettete il riso in una ciotola, condite con un filo d'olio evo. Se non adoperate la pentola a pressione, la cottura tradizionale del riso integrale è di circa 30-35 minuti ma dipende spesso dalla qualità del riso medesimo. Ovviamente potete usare anche il riso bianco, ma toglierete sapore alla ricetta e sicuramente sarà meno salutare.


Disponete il riso su un piatto da portata, scavate un buco al centro e versatevi il pollo coi fagiolini. Aggiustate con peperoncino e sale, mi raccomando con parsimonia. Servite caldo.

martedì 25 febbraio 2014

Pesto di zucchine


La varietà di zucchine
"Trombetta"
La zucchina o zucchino, appartiene alla famiglia delle curcurbitacee e i suoi frutti vengono utilizzati immaturi. Produce fiori monosessuati. I fiori maschili sono sterili e il fiore di zucca o fiore di zucchino, chiamato anche fiorillo è molto utilizzato in cucina, solitamente ripieno o fritto.
La zucchina invece è ampiamente utilizzata sia cruda che cotta. Hanno un bassissimo valore calorico e sono composte per il 95% d'acqua. Contengono molte vitamine A e C e carotenoidi, si pensa che svolgano anche una media attività anti tumorale.
 Vi propongo questo pesto, molto delicato e leggero, da fare sia con le zucchine invernali (quelle di colore verde scuro), in questo caso sarà più aromatico, o con la varietà di zucchine detta "trombetta", tipica ligure che si trova solo in estate. Il vostro pesto in questo caso sarà più dolce e delicato, per paste estive da abbinare con successo al pomodorino di Pachino. Abbiate cura di acquistare zucchine lunghe, non panciute e fresche.


Una zucchina grande o due medie,
40 gr. di pinoli
Cinque o sei mandorle con buccia
un pezzetto di Parmigiano Reggiano
o Pecorino stagionato
una decina di foglie di basilico
olio di oliva extravergine (olio evo)
Un pizzico di sale integrale marino
Facoltativo: al posto del basilico potete mettere qualche fogliolina di menta
Se gradito, aggiungete anche uno spicchio di aglio.


La procedura è molto semplice: lavate le zucchine, togliete la parte centrale se ricca di semi, tagliatele a tocchetti e inseritele nel mixer. Aggiungete gli altri ingredienti elencati e per ultimo l'olio a filo, fino a quando il vostro pesto avrà raggiunto la consistenza da voi desiderata. Condite pasta o riso integrale, sia freddi che caldi.
 


venerdì 21 febbraio 2014

Pancakes - original recipe

Lo sciroppo d'acero è un liquido zuccherino ottenuto dalla bollitura della linfa dell' acero da zucchero e dell'acero nero, in gran parte composta da saccarosio, ma anche da acido malico, potassio, calcio, ferro e vitamine.
Si tratta di un dolcificante naturale come la melassa e la stevia che presenta un alto contenuto di sali minerali. Oltre ad essere utilizzato nei paesi freddi per le sue proprietà nutrizionali, lo sciroppo d'acero è noto per le sue proprietà depurative oltre che energizzanti, si trova facilmente nei supermercati fra gli alimenti biologici. E’ inoltre il tipico, goloso condimento dei Pancakes americani.
Vi spieghiamo come prepararli:

1 cup di farina
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di zucchero
1 uovo
1 cup di latte
1 cucchiaio di olio di semi

In un recipiente, setacciare la farina con lievito, sale e zucchero.
In un altro recipiente mescolare assieme con una frusta l’uovo, l’olio e il latte. Incorporare pian piano la farina setacciata e continuare a mescolare con la frusta finché il composto non raggiungerà una consistenza vellutata e priva di grumi.
Ungere con un po’ d’olio il fondo di una padella antiaderente, possibilmente a sponde basse come quelle da crepes, e asciugare quello in eccesso con un tovagliolo di carta. (Ripetere l’operazione fra un pancake e l’altro se necessario, facendo attenzione a non scottarsi) L’olio non deve friggere, serve solo a far scivolare meglio il pancake.
Scaldare la padella a fuoco medio.
Con un mestolo da brodo, versare un po’ d’impasto sulla padella in modo da formare un dischetto tondo. Non è necessario che occupi l’intera superficie della padella. Girarlo appena diventa compatto e alto.
Servire con sciroppo d’acero secondo la ricetta originale.

Varianti gustose: con Nutella, marmellata, crema pasticcera e cioccolato a scaglie oppure  con panna e frutta di stagione.
Buon appetito!


mercoledì 19 febbraio 2014

Trofie al radicchio e gorgonzola

Il Radicchio Rosso o Trevigiano, ottimo crudo in insalata o cotto alla griglia, ha una consistenza croccante e un caratteristico gusto amarognolo che lo rendono adatto all’accostamento con vari cibi e formaggi dai sapori forti, come ad esempio speck e gorgonzola.
Le sue doti non sono tutte qui, ricco di fibre, vitamine e antiossidanti è anche un ottimo rimedio anti-invecchiamento e antinfiammatorio, indicato in caso di problemi cutanei, artrite e reumatismi. Composto per il 92-94% di acqua ha un basso contenuto calorico, favorisce la digestione e presenta proprietà depurative.

250 gr di trofie fresche
200 gr gorgonzola dolce o al mascarpone
1 radicchio trevigiano
1 scalogno
Sale e olio q.b.

Mettere sul fuoco una pentola con acqua e sale grosso per le trofie.
In una padella capiente, far appassire lo scalogno tritato con un cucchiaio d’olio e un po’ d’acqua, intanto mondare e lavare il radicchio, tagliarlo a striscette.
Appena lo scalogno sarà rosolato, unire il radicchio aggiungendo un pochino d’acqua per farlo lessare bene. Aggiungere un pizzico di sale.
Una volta che le coste si saranno ammorbidite, unire il gorgonzola e mescolare per farlo sciogliere ed evitare che si bruci. Coprire con un coperchio e lasciar riposare la crema fuori dal fuoco.
A cottura ultimata, scolare le trofie e unirle alla crema di gorgonzola e radicchio facendo mantecare il tutto nella padella.
Buon Appetito!

lunedì 17 febbraio 2014

Riso giallo alla curcuma e pancetta

La curcuma è una spezia orientale dal colore giallo intenso, simile a quello dello zafferano. In passato era annoverata fra le medicine naturali più efficaci e ancora oggi in India viene considerata una spezia sacra e usata come condimento di svariate pietanze.
Nella medicina ayurvedica viene utilizzata per curare infezioni, infiammazioni, calcoli biliari e artrite, è considerata rimedio per la depurazione epatica e per favorire la digestione.
La curcuma, da non confondere con il curry che è una miscela di spezie, svolge anche un’azione preventiva contro le malattie degenerative come l’Alzheimer guadagnando un posto di tutto rispetto fra gli alimenti indispensabili alla “dieta di lunga vita”.  

1 lt di brodo vegetale;
1 confezione di pancetta affumicata;
1 scalogno;
1 cucchiaino raso di curcuma;
6 manciate di riso parboiled;
Olio extravergine, sale q.b.;
1 noce di burro.

Preparare il brodo di verdure facendo sciogliere un dado in acqua bollente.
In un tegame a sponde alte, far appassire lo scalogno tritato con un cucchiaio d’olio e un po’ d’acqua. Unire la pancetta e far rosolare bene.
Togliere il tegame dal fuoco e unire il riso. Farlo mantecare con la pancetta e lo scalogno, poi rimettere sul fuoco per tostarlo un poco. Aggiungere il brodo e la curcuma, aggiustando di sale.
Far cuocere secondo i tempi di cottura del riso e, a fine cottura, aggiungere una noce di burro. Buon Appetito!


venerdì 14 febbraio 2014

Sgonfiotti di stracchino

Crescenza e stracchino sono entrambi formaggi a pasta morbida prodotti in nord Italia (in particolare in Lombardia), ma a differenza della Crescenza, che deriva da latte intero o parzialmente scremato e viene fatto stagionare per circa una settimana, lo stracchino viene prodotto solo con latte intero e la stagionatura è di circa venti giorni. l'etimologia del nome viene riferita all'utilizzo del latte proveniente da mucche "stanche" per la transumanza al fondovalle, dopo l'alpeggio estivo.

100 g. di farina di farro
1/2 cucchiaino di bicarbonato
250 g. di stracchino
2 cucchiai di grana grattugiato
2 uova intere
sale, noce moscata  q.b.
prezzemolo tritato
pangrattato.


Setacciate la farina con il bicarbonato in una ciotola, unite un pizzico di sale, la noce moscata, il prezzemolo tritato e le due uova fredde di frigo. Unite lo stracchino, che avrete avrete prima schiacciato con una forchetta, e amalgamate il tutto. Fate riposare per dieci minuti in frigorifero poi fate delle palline con le mani, aiutandovi con un cucchiaino. Gli sgonfiotti devono essere grandi più o meno  come noci. Vanno passati nel pangrattato e fritti immergendoli in olio caldo. Scolateli accuratamente, togliete ogni traccia di olio. Possono essere cotti anche in forno in una teglia foderata di carta da forno a 200° per quindici minuti, finché diventeranno gonfi e dorati. Gli sgonfiotti vanno serviti caldi, con verdure saltate o insalata.



 

 

giovedì 13 febbraio 2014

Bulgur ai porcini

Il bulgur è un alimento costituito da grano duro e frumento integrale cotto a vapore, essiccato e macinato. Estremamente diffuso in Medio Oriente, esistono molte tipologie di bulgur e si differenziano per la grandezza con cui viene macinato e anche dall’impiego: con i frammenti più grandi si preparano zuppe e minestre, con quelli più piccoli insalate fredde o calde. Ottimi i suoi valori nutrizionali poiché conserva molte delle caratteristiche del germoglio integrale da cui deriva. E’ una ricca fonte di fibre, di vitamine del gruppo B, di potassio e fosforo.
100 gr. di bulgur bollito (circa a persona)
1 cavolfiore verde cotto al vapore
1 spicchio d'aglio
1 bicchiere di vino bianco biologico
Tre cucchiai di prezzemolo tritato
60 gr. di olive nere di Taggia snocciolate
80 gr. di funghi porcini surgelati (circa a persona)
Olio d’oliva evo
Sale marino integrale q.b.
Peperoncino piccante q.b.

Lavate il bulgur sotto l'acqua corrente, fino a quando sarà limpida, poi fatelo bollire per dieci, dodici minuti in acqua bollente. Scolatelo e mettetelo da parte. Nel frattempo, fate un soffritto con l’aglio e il prezzemolo, aggiungete i funghi senza scongelarli e fate cuocere per una decina di minuti, coprendola pentola in modo che perdano tutta l’acqua di vegetazione.
Negli ultimi cinque minuti, fate asciugare bene il sugo prodotto, aggiungete mezzo bicchiere di vino bianco e lasciate evaporare. Spegnete il fuoco e mettete da parte.
Prendete il cavolfiore che avrete precedentemente cotto al vapore, ricavatene le cimette, mettetele da parte. Tagliate a dadini le olive. Unite in una ciotola, al bulgur bollito, i porcini, le cimette del cavolfiore, le olive, mescolate con cura e aggiungete, prima di servire, un pizzico di peperoncino se gradito.


Volete informazioni sulle olive taggiasche? Visitate il sito:






martedì 11 febbraio 2014

Biscotti naturali (per una quindicina di biscotti)

Panis bis cotus: un pane cotto due volte, per eliminare perfettamente l’umidità e consentire così un’ottima conservazione. Probabilmente i biscotti derivano da questa antica ricetta conosciuta nell’antica Roma e forse importata nella “capitale del mondo” dal lontano oriente. Il famoso cuoco Apicio ne parla nel suo libro di cucina, dolcetti secchi venivano offerti alla fine del pasto nelle case dell’aristocrazia romana, con lo scopo di ripulire la bocca dalle abbondanti libagioni ingurgitate. In origine era il miele l’ingrediente principale e nacquero forse da necessità militari: testimonianze storiche narrano che, nel 31 a.C., i legionari arruolati da Marco Antonio per la battaglia di Azio furono riforniti di speciali gallette, simili a quelle che, per secoli, rappresenteranno il “rancio” di centinaia di migliaia di soldati.
 
Nei monasteri medievali i biscotti vennero perfezionati e arricchiti di ingredienti, così come cominciarono a cambiare forma e ad acquistare diverse caratteristiche: nascono cosi i ricciarelli, i cialdoni di Lorenzo il Magnifico e molti altri ancora e con il passare dei secoli la tradizione dei biscotti si farà sempre più articolata e raffinata.

 I biscotti che vi propongo sono stati ricavati da una ricetta suggerita dal Prof. Franco Berrino, oncologo ed epidemiologo, uno dei pochi ricercatori italiani chiamati a collaborare al Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer, pubblicato nel 2007 dal World Cancer Research Fund, oggi consulente della Direzione scientifica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Come potrete notare essi non contengono né zucchero, né uova né burro. Sono biscotti molto indicati per una dieta sana e naturale.
 
200 gr. di fiocchi d’avena o di frumento o entrambi
40   gr. di mandorle, noci, nocciole
50   gr. di uvetta
40   gr. di frutta secca a piacere: fichi, albicocche, datteri ecc.
30   gr. di cocco disidratato
Succo di mela non zuccherato q.b.

Dovrete preparate l’impasto la sera prima, in modo che i fiocchi d'avena possano gonfiarsi e amalgamarsi con il resto degli ingredienti. Ecco come procedere: mettete a mollo la frutta disidratata in acqua tiepida, sia per renderla morbida che per sciacquarla dagli oli conservanti, se non è biologica e lasciate che si re-idrati per almeno una mezz'ora. Nel frattempo, in una ciotola, versate i fiocchi d’avena e il cocco disidratato. Nel mixer sminuzzate le noci, le mandorle e le nocciole, quindi aggiungetele questo mix di frutta secca ai fiocchi d'avena e al cocco. Amalgamate tutti gli ingredienti.
 
Scolate la frutta disidratata, asciugatela in modo che perda ogni traccia di umidità e sminuzzatela brevemente nel mixer: attenzione però, non deve diventare una poltiglia. Unite la frutta secca sminuzzata agli altri ingredienti nella ciotola. A questo punto aggiungete il succo di mela: il composto ottenuto deve avere la consistenza della polenta, per intenderci. Riponete la ciotola in frigo e lasciate riposare tutta la notte.

La mattina dopo date una rimescolata agli ingredienti e poi disponete, meglio se sulla placca del forno ricoperta di carta da forno, mezzo cucchiaio di composto. Procedete in questo modo fino ad esaurimento degli ingredienti. Infornate in forno già caldo e ventilato (180 °) per circa un quarto d'ora, fino a quando saranno ben dorati. Consumateli freschi.
 

Se volete saperne di più sul Pof. Franco Berrino e l'alimentazione sana che suggerisce, seguite questo video tratto da una puntata della trasmissione "Report" in onda su Rai 3 nel marzo 2009:


 
 

 

venerdì 7 febbraio 2014

Polenta integrale ai formaggi e cavolo nero


Il cavolo nero è un ortaggio tipicamente invernale molto usato nella preparazione di zuppe e minestroni, ottimo crudo in insalata, ingrediente d’onore nella famosa Ribollita Toscana. Presenta foglie bitorzolute di colore verde scuro, è ricchissimo di sostanze antiossidanti, sali minerali e vitamine, in particolare vitamina C.
Oggi vi proponiamo un accostamento fra cavolo nero, polenta integrale - ricca di fibre - e formaggi, per stuzzicare il vostro palato!

1 confezione di polenta Valsugana integrale;
120 gr di gorgonzola dolce;
100 gr di crescenza;
300 gr di cavolo nero;
mezzo scalogno;
sale-olio q.b.;
fagioli cannellini lessati.

Mettere sul fuoco un litro di acqua con sale grosso e olio q.b. e portare a ebollizione. In una padella antiaderente far appassire lo scalogno tritato e le foglie di cavolo nero tagliate a striscette, con un po’ di acqua e sale. Quando l’acqua della pentola bolle, versare la polenta e girare bene per evitare che si raggrumi. A metà cottura, unire il cavolo nero e i formaggi continuando a mescolare per farli sciogliere e mantecare il tutto.
Servire assieme a fagioli cannellini lessati e conditi con olio a crudo e sale.
Buon Appetito!